PERCHE'

“Per la libertà, insieme.”

Ciò che oggi appare fortemente in discussione, nonostante forti rivendicazioni a suo favore, è proprio la libertà. Essa è posta in crisi anzitutto sul piano culturale come hanno dimostrato i fatti di Parigi relativi al settimanale satirico Charlie Hebdo. I protagonisti del settimanale ne hanno proposto un concetto slegato dal senso del rispetto della libertà altrui. Peraltro, vengono oggi vissuti momenti in cui la libertà religiosa è ridimensionata con riferimento all’uso dei segni ma anche con riferimento alla facoltà di insegnamento nelle scuole e nelle istituzioni. Non è da trascurare anche un’incomprensibile invasione di campo da parte della Corte Europea a proposito della libertà di coscienza dei medici cattolici a riguardo dell’aborto. Fenomeni di libertà carente si verificano anche sul piano politico specie allorché si producono legislazioni che diminuiscono il diritto di scelta dei propri rappresentanti. Merita sia anche segnalato il fatto che l’ordine del giorno dei parlamenti è spesso condizionato da lobby finanziarie internazionali che riducono significativamente la sovranità degli Stati. Da ultimo va segnalato come nella rivendicazione di nuovi diritti, veri o falsi, si motiva la loro giustificazione a partire da un individualismo libertario che è il peggior nemico dello Stato di diritto. Non possiamo poi trascurare che sta crescendo l’intolleranza nei confronti di coloro che esprimono adesione al concetto di famiglia quale è omologato nella costituzione italiana. Purtroppo sta invalendo il triste fenomeno di liste di proscrizione per coloro che manifestano con coraggio diversità di opinione rispetto a dottrine ascientifiche e imposte dalla moda comune.
Solo questa fenomenologia è sufficiente a mostrare la crucialità del tema scelto e la sua rilevanza antropologica, sociale e culturale. È certo che se si dovesse immaginare di rilanciare convintamente la costruzione degli Stati uniti d’Europa il concetto di libertà che è stato difeso a Parigi in occasione dei tragici eventi relativi a Charlie Hebdo non offrirebbe garanzie per il futuro della democrazia europea e per il bene comune. Infatti, in vista di una società politica che sia nazionale o sovranazionale appare gravemente insufficiente un concetto di libertà che misconosce il rispetto degli altri e rinuncia all’impegno di cura nei loro confronti.
Per riappropriarsi della democrazia occorre superare l’assolutizzazione del relativismo che mina ogni libertà. Come sosteneva Hannah Arendt il dialogo pubblico è fondamentale per la vita politica, quando svolge una funzione di ricerca della verità. Questa, raggiungibile tramite discussione e argomentazione, è riconoscibile da tutti a partire da un comune confronto che si impernia sul patrimonio condiviso che è la dignità umana. Un vero dialogo pubblico si attua quando i cittadini convergono sulle nozioni di vero e di bene e si impegnano a potenziarli corresponsabilmente. Il bene umano riconosciuto presente nell’altro ci fa apparire simili e fornisce le ragioni della benevolenza, dell’amicizia civica, della collaborazione e della giustizia. Se vi è un bene umano comune l’altro non mi è più uno straniero. Il suo bene non mi è alieno. Ben al contrario, in lui il bene comune, che in parte mi appartiene, è da amare, da coltivare. Si incomincia a vedere l’altro anche con il cuore. Egli diviene per me un bene-persona, da custodire, rispettare, favorire, con cui collaborare.


Il senso della fiera Giovani e lavoro.

La Conferenza Episcopale dell’Emilia Romagna ha organizzato nel mese di Ottobre 2015 a Bologna un Convegno avente per tema il rapporto Giovani e Lavoro. Ha proposto di organizzare, da parte dei vari soggetti della società civile, una fiera del lavoro per illustrare soluzioni concrete di nuove attività, di inserimento, di accompagnamento, di formazione. La fiera Giovani e Lavoro è l’occasione per i vari soggetti del mondo cattolico o ispirato cristianamente o aconfessionali di presentarsi uniti in modo da poter affrontare con più efficacia i problemi della disoccupazione giovanile e non, nel territorio faentino e imolese.
Il senso della fiera si pone in continuità con il tema della due giorni, intitolata “Per la Libertà,insieme”. Per i giovani, infatti, è importante avere l’opportunità di un lavoro che oltre ad essere un antidoto alla povertà è anche titolo di libertà e partecipazione oltre che alla vita sociale alla vita politica democratica.